giovedì 30 ottobre 2008

Tizia, Caia e "Sempiona": svarionando nel Raval. SvaRavaleando.

Passeggiando per il Raval con Roberta, sotto la pioggia, con le scarpe inzuppate. Di colpo è arrivato l’inverno, di colpo.
E mentre i miei piedi congelano nei calzini bagnati, improvvisamente realizzo che questa è probabilmente l’ultima volta che passeggio per il Raval con Roberta, almeno per un po’ di tempo.
Cerco di memorizzare tutto quello che vedo. La Rambla con le lucine lungo i lati, i Kebab, i baretti. Una serie di sedie di legno su cui, ricordo, una settimana fa sedevano degli uomini pakistani, tutti in fila con le loro tuniche di colori diversi. Chiacchieravano, fumavano. Adesso le sedie sono vuote e fradicie.
Cerco di memorizzare la sensazione di muovermi lungo i corridoi di casa. Potrei farlo anche al buio. Casa mia.

Mi cuarto está vacio. Blanco, limpio, vacío. Lo he quitado todo, lo he puesto todo en cajas. Mi ropa ya no está. Mis fotos, mis cuadritos. Los duendes que colgaban por el techo. Todos mis colores. La mirada maliciosa y nostálgica de Marylin, que reinaba en el centro de la pared, ya no está.
Yo, ya no estoy.

Solo quedan los libros. No quisieron que los encerrara en una caja. Eran demasiados, no cabían. Ganaron ellos.
De momento: mañana iré a buscar una caja más grande al super, y los guardaré todos ahí dentro. Todos.
Entonces, definitivamente, desapareceré de mi cuarto.

È solo che devo fare spazio dentro di me, per farci entrare tutto quello che mi sta aspettando. Qualche cosa deve per forza, per forza essere lasciata indietro.

La Rata se meó en mi mochila. Estaba abierta a medio llenar encima de la cama.
Y ella se meó sobre mi jersey violeta, el de lana suavecita, con cuello alto.
Al principio me enfadé: ¿¡Serás cabrona!?
Luego pensé: Qué dulce, lo hace porque se ha dado cuenta de que me voy, y no quiere.
Hasta me dio ternura. Le di un masajito detrás de la cabeza: Ay, Ratuni, ¡pero si te quiero mucho! ¿Como voy a estar sin ti, tanto tiempo?
Al cabo de media hora la escuché llorar en el salón y fui a ver que pasaba. Y me di cuenta de que simplemente no podía acceder a su toilet: la ventana del balcón estaba cerrada.
Es que soy demasiado romantica.

Passeggiando con Roberta per il Raval, la mia Roberta dagli occhi blu.
È arrivato l'inverno e fa freddo e ho i piedi bagnati e improvvisamente penso che chissá quanti altri posti conosceró nel corso degli anni, per poterci passeggiare cercando di memorizzare tutto quello che vedo. E per poterne sentire la mancanza una volta che me ne saró andata.

lunedì 27 ottobre 2008

3... 2... 1... Acción!

Amigos, familia, amantes:
ya me estoy dando cuenta de que va a ser un lío publicar un blog en dos idiomas.

Pero lo intentamos, total ¿quién me va a leer?

Apa, doncs: ¡Bienvenidos!

Eccoci.

Lunedì ventisette ottobre duemilaotto, Varese (provincia).
E' notte.
E io sto aprendo il mio blog.

Scopo: permettere alle migliaia di miei fanS sparsi per il mondo di sapere sempre, a ogni ora del giorno e della notte, dove-sono-cosa-faccio-a-cosa-sto-pensando. (sto parlando essenzialmente di mia madre)

Non è la prima volta che lo faccio: un paio di anni fa aprii un blog. Per timidezza non comunicai l'indirizzo a nessuno, finchè stanca di scriverci per me stessa lo abbandonai nel ciberspazio fino a dimenticarmi della sua esistenza (e persino del suo titolo).

Stanotte ci riprovo. La scusa: sto per partire per il viaggio dei miei sogni e mi piace pensare che questa pagina possa diventare il mezzo di comunicazione tra me e chi, anche solo virtualmente, è disposto a seguirmi.

Iniziamo, dunque! Se stavolta avrò il coraggio di diffondere la URL, benvenuti!