Così adesso sono
raffreddata.
E quando sono raffreddata
come adesso, è come se una pellicola trasparente mi separasse dal
resto del mondo. Una pellicola di quelle che si usano per coprire
l'anguria quando la apri e poi te ne resta metà, e la devi rimettere
in frigo, e la copri perché lo strato superficiale non si secchi. A
volte poi si secca lo stesso e allora, quando la tiri fuori dal frigo,
con il coltello grande affilato ne tagli via un millimetro e mezzo,
due al massimo. Mia madre lo faceva sempre, con una precisione da
chirurgo: un taglio netto, con un unico movimento di mano.
Commovente.
A me non succede quasi
mai, perché da quando vivo da sola compro sempre metà anguria,
così già che ci sono me la faccio aprire al momento e posso anche
vedere se è buona. Ne compro solo metà perché dico, io da sola non
la mangerò mica tutta, poi invece nel giro di due giorni la finisco.
Dunque, adesso c'è questa
pellicola trasparente per alimenti tra me e il mondo.
Sono i momenti che
preferisco. La lucidità mentale è ai minimi livelli. Metto su Joan
Miquel Oliver e sono sicura di capire tutto, ma proprio tutto nel
profondo, tutta la sua meravigliosa foresta di simboli. Non lo
capisco a livello cosciente, è più che altro una percezione, una
sensazione di freschetto sulla pelle, il brivido di una piuma bianca
che scivola sul rosa delicato dell'interno del braccio.
E in questo fluttuare di
sensi come potrei aver voglia di recriminare?
Abbandono le intenzioni
recriminatorie e mi abbandono a mia volta, e ritorno al mio stato
primordiale.
Penso in italiano.
Galleggio, sospesa nell'atmosfera parallela del raffreddore.
Penso in italiano.
Galleggio, sospesa nell'atmosfera parallela del raffreddore.
Non ci inganniamo: la vita è una corsa ad ostacoli senza interruzioni, e io non mi sento ancora allenata a dovere. Che fatica. Ci sono milioni, milioni di cose che non vanno, che mi fanno arrabbiare, che vorrei ma non posso cambiare.
Per fortuna che, di tanto
in tanto, interviene il raffreddore e mi rimette in pace col mondo.
Soundtrack: Joan Miquel Oliver, Ryanair
Soundtrack: Joan Miquel Oliver, Ryanair