È l'estate della moda del “Free Pussy Riot”.
Ma poi, qualcuno ha davvero mai ascoltato una canzone delle Pussy Riot? L'ennesima rivoluzione passeggera, e tra un mese queste Che Guevaras schitarranti saranno già a marcire nell'ultimo cassetto della memoria mondiale, come decine, centinaia di altri più o meno definibili prigionieri politici.
È l'estate successiva a quella del 15-M, l'estate che ne ha decretato il fallimento più eclatante. Adesso non è più in, il 15-M. Quella era la moda rivoluzionaria del 2011.
È l'estate dei culi tersi che campeggiano nei cartelloni delle vetrine delle farmacie, come l'estate scorsa e quella prossima, a pubblicizzare miracolose creme anticellulite. Perché senza cellulite saremo tutte più belle, e quindi (conseguenza logica, diretta e inconfutabile) più felici. Non fa una piega.
È l'estate della Spagna che brucia, dell'Europa che si sgretola, di Berlusconi che magari torna a candidarsi, di Assange nell'Ambasciata dell'Ecuador, degli Europei di calcio e delle Olimpiadi venuti come per miracolo a farci dimenticare che ce ne stiamo andando tutti affanculo.
È l'estate dei festival uno dietro l'altro e delle mie amiche tutte incinte.
È l'estate del perdono. Ai miei nemici, a chi mi ha fatto del male: principalmente a me stessa.
È l'estate delle seconde possibilità. A chi non c'è stato, a chi voleva esserci ma non gliel'ho permesso, a Barcellona che in fondo non è poi così malaccio, a tutte le cose che sognavo di fare e che mi sono proibita. E ancora una volta: a me stessa.
È l'estate del concedere, del concedermi.
È l'estate della malinconia post-orgasmica, delle mutandine lasciate a casa e sotto-il-vestito-niente, del sì, no, forse, scherzavo, o no? ma poi chissenefrega, è l'estate in cui ancora non ho risolto niente ma magari non ho nemmeno niente di così urgente da risolvere, è l'estate del lasciare andare piuttosto che trattenere, dell'accettare piuttosto che allontanare, è l'estate del cambiamento, della riscoperta, del capitolo chiuso capitolo aperto, del fammi un po' vedere cosa c'è ancora di buono da assaggiare in questa vita.
È l'estate di stop, respira, guardati intorno con calma. Beh, non sarà perfetto, niente sarà mai perfetto, ma vedi? Non c'è male cazzo, rilassati: non c'è proprio niente male.
Soundtrack: Calexico, tutta la discografia
(Carrer dels Flassaders, el Born, Barcelona)
Soundtrack: Calexico, tutta la discografia
(Carrer dels Flassaders, el Born, Barcelona)
3 commenti:
E visto che posso infiltrarmi qua come un'anonima qualunque ti lascio un commento molto semplice: fantastico post! ;-)
...io non mi infiltro come anonima qualunque ma bensì come Manuelita che come sempre attende nuovi pensieri sul tuo blog... Direi DIVINO come tutto quello che scrivi perchè lo fai sentire a chi lo legge...sei viva in ogni singola lettera...ti immagino...riesco a vedere la tua espressione anche se è tanto che non ti vedo, MA COME SI PUO' DIMENTICARE IL TUO VISO...ASSOLUTAMENTE NOOOOOOOOOOOOOOOO!!!! Continua a scrivere...continua ad emozionarci... Abbandonati, gira la pagina e continua ad assaggiare la vita...
Un super abbraccio piccola dolce Po'!
Manu
Manu: grazie! sei la mia "fan" più fedele eheheh ; )
ci vediamo presto, quel super abbraccio lo voglio dal vivo!
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