mercoledì 6 gennaio 2010

Hablando de reciclage (A proposito di riciclaggio)

Acabo de reciclar mi espacio en vez de abrir un nuevo blog y dejar que el viejo se pierda en el universo cibernético: me doy cuenta de que, quizás, ultimamente estoy un poco obsesionada con el tema del reciclage.

Por fin tengo debajo de casa un contenedor para los residuos orgánicos.
En mi casa reciclamos. Recien mudada, un día bajé a tirar la basura y di vueltas por media hora buscandolo: nada. En el radio de medio kilómetro alrededor de mi finca había cada especie de contenedor, para plástico, cristal, cartón, pilas, desperdicios tóxicos, escorias radiactivas, pero nada para el organico.

Le digo a Valeria: “Oye, pero donde lo tiráis vosotros, el orgánico?”
Me contesta: “En el contenedor normal.”
Lo flipo. “Como, ¿en el contenedor normal? ¿Y para qué estamos reciclando?”
“Bueno pero a mi me dijeron que luego en el basurero lo separan todo…”

Ay, las leyendas metropolitanas.

Sí, la obsesión por el reciclage.
Estoy intentando no usar más las bolsas de plástico del super: o me llevo una de tela, o meto lo que compro en mi bolso estilo Mary Poppins. Y cuando no me cabe todo, por lo menos trato de coger la mínima cantidad indispensable de bolsas de plástico.
Por ejemplo hoy, me fui corriendo a comprar cuatro cosas a la salida del trabajo: el chico de la caja me llena dos bolsas, y mientras esperamos a que el ticket de mi tarjeta se imprima, vacío una y se la devuelvo.
Toma, le digo, no me hace falta, con uno ya me vale. (sonrisa de niña buena)
Él me mira en plan “pero qué coño quiere esta de mi” y después de un silencio hostil me contesta: Vale.
Y tira la bolsa en su papelera.


......



Ho appena riciclato il mio spazio invece di aprire un blog nuovo e lasciare che il vecchio si perda nell’universo cibernetico: mi rendo conto che, forse, ultimamente sono un po’ ossessionata dal tema riciclaggio.

Finalmente ho sotto casa un cassonetto per la raccolta del biologico.
A casa mia si fa la raccolta differenziata. Appena trasferita, un giorno scesi a buttare la spazzatura e girai per mezz’ora cercandolo: niente. Nel raggio di mezzo chilometro intorno al mio condominio c’era ogni tipo di cassonetto, per la plastica, il vetro, il cartone, le pile, i rifiuti tossici, le scorie radioattive, ma niente per il biologico.

Dico a Valeria: “Senti, ma dove lo buttate voi, il biologico?”
Mi risponde: “Nel cassonetto normale.”
Mio immenso stupore. “Come, nel cassonetto normale? E allora perchè facciamo la raccolta differenziata?”
“Beh ma a me han detto che poi in discarica separano tutto...”

Ah, le leggende metropolitane.


Sí, l’ossessione per il riciclaggio.
Sto provando a non usare piú i sacchetti di plastica del supermercato: o me ne porto dietro uno di tela, o metto quello che compro nella mia borsa stile Mary Poppins. E quando non ci sta tutto, per lo meno cerco di prendere la minima quantitá indispensabile di sacchetti di plastica.
Per esempio oggi, sono andata un salto a comprare quattro cose dopo lavoro: il ragazzo alla cassa mi riempie due sacchetti, e mentre aspettiamo che si stampi la ricevuta della mia carta di credito, ne svuoto uno e glielo rendo.
Tieni, gli dico, non mi serve, me ne basta uno. (sorriso da brava bambina)
Lui mi guarda del tipo “ma che cazzo vuole questa da me” e dopo un silenzio ostile mi risponde: “Va bene”.
E butta il sacchetto nel cestino.

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