mercoledì 14 aprile 2010

Il caffé.

Mi sono messa a dieta.

Via il cioccolato, l’unica cosa al mondo che ancora riesce a farmi perdere il controllo, via anche quando ho il ciclo o quando non faccio sesso per piú di tre settimane consecutive e mi sbranerei l’intera fabbrica di Willy Wonka.

Via.

Via i fritti, che tanto non mi sono mai piaciuti. Li evito con piacere.

Via tutto quello che fa male.
Tutto, ma il caffé, non ce la faccio.

Il caffé, no.

Non sono in stato di dipendenza da nessuna droga, sostanza alcolica, persona o divinitá.
Non mi interessa bere fino al coma etilico “perchè è cosí che ci si diverte”. Se mi capita di fare uso di qualche sostanza è per curiositá e non per necessitá.
Non mi interessa il dio barbuto dei cristiani, che tira a sorte chi punire seduto alla sua bella scrivania bianca. Non mi interessa la chiesa cattolica, nè nessun’altra istituzione religiosa mondialmente riconosciuta. Nessuna setta new-age del cazzo, nè satana, e men che meno il governo.

Via l’alcol, dio e la politica.

Non ho una guida spirituale, un idolo, un maestro, un esempio a seguire.

Non credo piú nel lieto fine, nella giustizia che trionfa, nel vedrai che il tempo sistema le cose, nel vissero tutti felici e contenti. Figuriamoci poi se credo nella gran stronzata del lavoro-nobilita-l’uomo.
Via le sciocche belle illusioni.

Non mi fido piú dell’amore.
Non mi fido piú dei valori sani e dei sani principi.
Non mi fido piú delle buone intenzioni.
Della morale, non mi sono mai fidata.

Gli intellettuali mi stanno sul cazzo, come mi stanno sul cazzo gli artisti e quelli che sbandierano a destra e a manca la propria sbalorditiva cultura musicale, cinematografica, letteraria. La cultura come strumento di divisione classista mi da il voltastomaco ancora piú dei soldi, che per lo meno servono a qualcosa, ad esempio a non farsi sbattere fuori di casa a fine mese.
E l’arte, che cos’è l’arte? L’arte non esiste. Sotto il suo travestimento ben riuscito da puttanella intrigante, si nascondono -secondo il caso- o l’incapacitá di stare al mondo o la sete di soldi-potere-gloria.
Via la cultura e via pure l’arte, via.

Non ho un cammino da compiere, una strada da percorrere, un obiettivo da portare a termine, un sogno da realizzare, uno scopo per cui lottare, una causa da onorare, una ragione per sperare.

Non seguo piú nemmeno il calcio.

Non – ho – niente – e – non – ho – nessuno.


Ho solo il caffé.

Non toglietemi il caffé.
Non chiedo altro.

1 commento:

Anonimo ha detto...

...ma ci siamo noi..
non siamo un'ottima ragione di vita?
ti pensiamo sempre =)
Mariano, zia Maria e Ange
P.s. al diavolo la dieta!!il cioccolato fa bene e tira su l'umore!!!

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