domenica 7 dicembre 2008

Certe cose succedono solo a me

Quando arrivo a Punta del Este, localitá fashion della costa uruguaya - un po' Saint Tropez, un po' Capri - capisco perché avevo fatto cosí fatica a trovare un letto in un ostello, nonostante fosse bassa stagione.
É in programma per il giorno dopo (domenica) una prestigiosissima gara di auto da corsa -tipo formula uno, ma non so esattamente che gara sia, non me ne intendo troppo di motori.

La spiaggia e la rambla del lungomare che circonda la penisola sono chiuse da una rete metallica che magicamente ha un ingresso giusto sul lato dal quale io arrivo, uscendo dall'ostello. Quindi dovrá esserci un'uscita anche dall'altro lato, penso (ah, inguenua) e mi incammino all'interno di quella che sarebbe la pista.

Sto scattando un paio di foto a una duna di sabbia bianca spruzzata da qualche arbusto semisecco, appostati sulla quale alcuni gabbiani stanno osservando l'oceano, quando sento un'auto che si avvicina e mi si ferma accanto.

-Ti diamo un passaggio?
-No, grazie, sto passeggiando.
-Vai all'autodromo?
-All'autodromo? No, vado al porto.
-Sai che é tutto recintato, vero? Non ti faranno passare. Dai monta su e ti accompagnamo noi.

Se lo sa mia madre prima mi disereda e poi le prende un colpo: quattro uomini quattro, sconosciuti, in un Paese straniero, un passaggio in macchina verso non si sa dove. Mi trovo di fronte al bivio: accettare il passaggio o tornare indietro da dove arrivo e passare per chissá quale strada in modo da raggiungere il porto. Perdita di tempo e di energie, e probabile perdita di me stessa, dato che ancora non conosco per niente la penisola. Accetto d'istinto.

In macchina scopro che i ragazzi (in realtá per niente pericolosi, anzi, gentilissimi e davvero simpatici), argentini di Entre Ríos, sono tecnici che stanno lavorando per uno dei team in gara. Mi accompagnano alla loro postazione, a conoscere tutta la squadra, visitare i camion sui quali viaggiano, a fare una foto con la loro auto da corsa, mi invitano persino a cenare asado con loro (rifiuto, ma sono tentata) e alla fine Ariel, uno di loro, con estrema cavalleria mi da un passaggio in macchina fino al porto, dove devo incontrarmi con Carla. Fantastico.

Benedetto sia il mio istinto che non sbaglia mai.
Certe cose succedono solo a me.






Punta del Este: spettacolare l'insegna di questo bar con la direzione di varie cittá del sudamerica e del mondo (nessuna italiana, non bene!)




La sabbia della Playa Brava



Ed ecco i protagonisti del mio racconto!





Che onore!
Favolosa notte di nuvole a Punta del Este

Antonieta, Carla, Pao e i cubalibre.

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