mercoledì 10 dicembre 2008

La Paloma

C'é un ragno in camera mia.
Ce ne sará piú di uno, sicuramente, ma preferisco non indagare e mi limito ad osservare la presenza di questo.

É uno di quei ragni dal corpo piccolo a forma di pallina, e le zampette sottili e lunghe. Il tipo di ragno che non é esattamente un ragno schifoso. Un ragno simpatico, quasi. Ma doverci convivere non mi fa precisamente piacere.

A dire il vero, in questa casetta in mezzo al bosco, non posso dire che lui sia "in camera mia": io sono, senza dubbio, l'intrusa a casa sua.
Per questo motivo non ho il cuore, e meno ancora il diritto, di ucciderlo o di cacciarlo fuori.
Semplicemente lo guardo di tanto in tanto, cercando di capire se si é spostato o no, come se il solo fatto di essere sotto osservazione lo obbligasse a rimanere fermo dov'é.

Eppure sono sicura che stanotte faró fatica a dormire, come se giá non avessi problemi col sonno di mio, e passeró la notte immaginando le sue lunghe zampette leggere passeggiare agili tra i miei capelli.

...

C'é anche un ragazzo australiano, nel mio ostello, oltre al ragno.
Una di quelle creature meravigliose che ti fanno pensare: sí, dio esiste, o anche: certo che madre natura é una gran stronza, che regala tanta bontá solo ad alcuni eletti.

Uno di quei ragazzi che io normalmente non punto nemmeno, cosciente che sarebbe uno spreco di energie e di autostima inutile. Credo di non avergli quasi rivolto la parola, a parte i doverosi saluti di educazione.

La sua presenza mi turba, davvero, mi intimidisce e inibisce ogni mia arma di predatrice felina.
Ma stasera mi si é avvicinato mentre scrivevo, quando tutti erano giá a letto. Abbiamo iniziato a chiacchierare e io mi chiedevo, ed ero quasi tentata di chiederlo a lui, ma com'é che sprechi il tuo tempo sicuramente prezioso rivolgendomi la parola?

E ad un certo punto il suo indugiare con la punta del dito sulla linea del mio tatuaggio, l'insistenza del suo sguardo azzurro di bambino innocente (che in realtá lascia intravedere un abisso perverso e forse persino una punta di malvagitá), la sua voce bassa e roca, l'intensitá del suo starmi vicino, sono diventati insopportabili. Sono scappata, letteralmente. Ho farfugliato un sonostancahosonnobuonanottecivediamodomani e sono corsa a rifugiarmi in camera mia, al sicuro.

E adesso sto scrivendo, qui, sul mio letto al buio per non svegliare la mia compagna di stanza.

E non ho piú il minimo dubbio che non riusciró a chiudere occhio. E non per colpa del ragno.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Paolaaaaaaaaaaaaaaaaa, sono la prima a fare il commento...che onore!!!! Che dire...sto attendendo con ansia le foto di cui parli...l'immaginazione viaggia alla grande e tu sei bravissima a "creare l'immaginario"...come mai hai problemi a dormire? All'inizio pensavo fosse il fuso ma a quest'ora dovresti esserti "ambientata"...sicuramente sono le mille emozioni che attraversano il tuo corpo...non capita tutti i giorni di fare un viaggetto del genere o sbaglio? Qui diluvia e ieri è nevicato...guardo fuori dalla finestrella del mio ufficio e cade la pioggia sulla distesa di neve caduta in abbondanza... Ti ricordi da piccoli quando nevicava e noi eravamo pronti con i bob e le slitte? Che bello!!! Peccato che adesso la neve crea disagi a non finire... Non vedo l'ora di vedere le foto... Un bacino piccino picciò! Manu

dora ha detto...

ma no po come.....
non dire cosi... ah ah ah ti vedo proprio...
senti, fammi sapere se questo dio greco era solo un'allucinazione o se esiste veramente...
un bacio!

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